Scritta da Osborne assieme ad Anthony Creighton poco prima che Ricorda con Rabbia lo catapultasse alla fama, questa commedia è un mix affascinante di tipica commedia “ben scritta” degli anni ’50, ed appassionato (ed appassionante) studio di un fallimento.
Siamo in Inghilterra, alla fine della seconda guerra mondiale, in una casa abitata prevalentemente da donne. Al lavoro, la signora Elliot è affascinata da un giovane impiegato, George Dillon, in cui forse vede un surrogato del figlio perso in guerra, tanto da invitarlo a vivere in casa con la sua famiglia, composta dalla sventata figlia minore, Josie, la trasandata figlia maggiore, Norah,l’attraente sorella divorziata, Ruth, e dallo schivo marito Geoffrey. George ha lasciato il lavoro da impiegato, ma parla sempre di trovarsi un’occupazione come attore o scrittore. E’ affascinante e seducente, ma anche molto inconcludente e fin troppo felice di vivere alle spalle degli Elliot.
Nel corso di un anno assistiamo a come i disperati sogni di grandezza di Dillon vengano cancellati da compromesso, malattia, l’aver messo involontariamente incinta una ragazza, e, soprattutto, una corrosiva mancanza di fiducia in quel talento che un tempo pensava di avere.
In George Dillon troviamo un Jimmy Porter (di Ricorda con Rabbia) In embrione, di Jimmy ha lo stesso atteggiamento di mortificante disprezzo, ma ha anche quell’assillo di inquietudine tipici della scrittura di John Osborne.
E negli scontri fra George e la sinistrorsa Ruth la scrittura raggiunge un grande livello di passione. La disincantata Ruth è spinta al riso dall’acume sardonico di George, ma al tempo stesso, George è tormentato dal dubbio di avere tutti i sintomi del talento – “il dolore, le brutte tumefazioni, e tutto il resto” – senza avere la malattia vera e propria.
La commedia trasuda dell’umore tipico della scrittura di Osborne: il disgusto dei mediocri valori della classe media, sorpassato solo dall’odio per se stesso. George è un personaggio che passa rapidamente da una giovanile esuberanza a una desolata stanchezza e Osborne è estremamente abile nel lasciarci nel dubbio se George sia un mediocre che si atteggia da artista, o un vero talento che vende la propria anima per una tranquillità suburbana.
Ruolo che è sempre piaciuto a giovani attori pieni di carisma, Epitaffio per George Dillon è stato presentato pochi anni fa in uno splendida produzione al Royal Court Theatre con Joseph Fiennes nel ruolo del titolo.
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