Tosca's kiss Kenneth Jupp Presentata a Londra, all’Orange Tree Theatre dal 4 maggio al 3 giugno 2006, IL BACIO DI TOSCA di Kenneth Jupp ha avuto un ottimo successo.
Come in molte delle opere di Jupp, la protagonista è una donna realmente esistita: Rebecca West, scrittrice, giornalista, femminista. Rebecca ebbe una relazione segreta con lo scrittore H.G. Wells, da cui ebbe un figlio – si sposò poi con un banchiere inglese, un uomo mite, forse un po’ noioso, ed ebbe vari amanti. Fra le sue opere più conosciute, una collezione degli articoli scritti in occasione del Processo di Norimberga.
Questi i fatti. Ma il bello – come sempre nei lavori di Jupp – è che non c’è bisogno di conoscere i fatti per godersi le sue trame. Rebecca potrebbe benissimo essere un’invenzione della sua fantasia – e la commedia rimarrebbe comunque affascinante.
Il bacio di Tosca è la pugnalata mortale a Scarpia… “Un gesto inutile, assolutamente illogico – come mai, allora, non consideriamo Tosca un’idiota? Santo cielo, non doveva far altro che sdraiarsi e aprire le gambe. E tuttavia noi non riusciamo a pensare a lei come a un’idiota Agisce d’impulso, coerente a se stessa – invece di indignarci, ci commuove.”

Una commedia sulla coerenza, dunque – ed eccone la trama:

Siamo nel 1946. La scrittrice Rebecca West arriva a Norimberga per fare la cronaca delle sessioni finali dei processi di guerra per svariate testate giornalistiche. Ha 54 anni, e viene comunemente ritenuta la migliore scrittrice del secolo. Il suo interesse si sta sempre più incentrando sulla questione morale. L’anno dopo scriverà un libro su Il Significato del Tradimento, ma adesso, nell’agosto 1946, la sua attenzione è rivolta al Male di un altro tipo: davanti ai giudici del tribunale sta una cricca di nazisti ad altissimo livello, fra i quali ci sono Goering, Hess e Speer. La descrizione della West di questo branco di sconfitti rimarrà fra i suoi scritti migliori.

La commedia di Jupp si svolge durante quelle poche settimane a Norimberga, durante le quali Rebecca si trova a confrontarsi col nuovo panorama politico e sociale che si sta delineando nel dopoguerra.

Tosca's Kiss Kenneth Jupp Rebecca West

Julia Watson (la West) e David Yelland (Biddle)

Rebecca viene ospitata nel palazzo dove risiede Francis Biddle, ex Ministro della Giustizia americano, nominato da Truman giudice di parte americana al processo, e con lui inizia una relazione amorosa. Vive nella stessa casa, Tom Morton (un personaggio di fantasia) che fa il pubblico ministero di parte americana nel processo. Tom, che ha partecipato alla liberazione di Dachau, è rimasto sconvolto da ciò che ha visto. E’ a lui che tocca preparare l’accusa per uno dei prigionieri di guerra più colpevoli, ma anche meno noti: Hjalmar Schacht. Mai sentito? Senza di lui non avreste mai sentito parlare neanche di Nazional Socialismo: Shacht era un mago della finanza, che ha trovato il modo di tramutare un paese in bancarotta nella più grande macchina da guerra dai tempi di Alessandro il grande – con tutte le spaventose conseguenze di guerra, distruzione e sterminio che ne erano derivate.

Rebecca decide di seguire in particolare il processo che riguarda proprio il settantenne Hjalmar Schacht. E’ chiaro sin dall’inizio che Schacht si considera infinitamente superiore alla banda di criminali con i quali è costretto a dividere la gabbia: lui non era né un generale, né un portavoce, né un leale soldato: era un finanziere, un banchiere internazionale il cui compito, fin troppo bene eseguito, come ministro dell’Economia, era quello di trovare i fondi per il riarmo della Germania.

Rebecca si chiede come mai sembra quasi che Schacht non si curi delle prove infamanti che vengono portate a suo carico nel corso del dibattimento: lo capirà quando alla fine Schacht – indubbiamente colpevole – prende la parola assumendosi tutte le responsabilità… ma chiama a correo la finanza mondiale che lo ha sostenuto fino a che la Germania nazista era rimasta un buon investimento economico. Parlando in propria difesa, Schacht afferma che il miracolo economico tedesco è stato reso possibile dalle banche capitaliste di America, Gran Bretagna e Francia, tanto che persino il gas di cianuro usato dai nazisti nelle camere a gas era prodotto da una affiliata della Standard Oil.

Charles Kay (Schacht)

Charles Kay (Schacht)

Alla fine Schacht sarà uno dei tre soli imputati a venire assolti. Con grande angoscia di Rebecca, Biddle è disposto a lasciar andare libero Schacht in modo che possa riprendere il suo compito di costruire una forte Germania che faccia da baluardo contro l’espansione da oriente dell’Unione Sovietica. Per Biddle, lasciar libero Schacht è un male necessario, il prezzo da pagare per “tentare di farci arrivare al prossimo decennio”.

La storia d’amore fra Francis e Rebecca viene troncata perché irragionevole (forse) come Tosca, Rebecca sceglierà di restare coerente a se stessa e non condonare i compromessi a cui Francis si è piegato. Rebecca  tornerà in Inghilterra dal marito. Quanto a Tom, la connivenza di Biddle con l’establishment americano per arrivare al rilascio di Schacht è un compromesso intollerabile con le forze dell’oscurità. La sua sconfitta in un processo che avrebbe dovuto vincere lo porterà a giocarsi la carriera e la vita.

 

Tosca's Kiss Kenneth Jupp

Steven Elder nel ruolo di Tom Morton

Realismo contro idealismo—convenienza contro coerenza – e l’opera di Puccini di sottofondo: infatti il rifiuto di Tosca nel concedersi all’infame Scarpia, anche se il farlo avrebbe potuto salvare molte vite, è il motivo attorno al quale girano i vari personaggi della commedia.

Se Rebecca applaude il futile gesto di Tosca, convinta che “non vi sia nulla al mondo che ispiri di più del guardare qualcuno che si comporta secondo le proprie convinzioni—senza curarsi delle conseguenze.”, Biddle ribatterà secco: “Ma quella è un’opera!”

CAST: 1D+3U

 

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