In Italia conosciamo “Servo di Scena”, ma questa commedia, che ne è il corrispettivo al femminile, ci è del tutto sconosciuta. Eppure: che grande occasione per un’attrice poter interpretare la divina Sarah Bernardt, quando, invecchiata ma indomita, decide di farsi amputare la gamba destra – che da nove anni le procura indicibili sofferenze – per poter riprendere a lavorare.
Due chirurghi di Parigi si sono rifiutati di operarla – e – allo scoppio della prima guerra mondiale – lei decide di farsi operare da un chirurgo dell’esercito. Non riuscirà però a muoversi con un arto artificiale, non potrà più interpretare i ruoli che un tempo la resero famosa, dovrà accontentarsi di recital di brani dei suoi vecchi successi, monologhi che le permettano di rimanere ferma in scena… ma come muoversi?, come viaggiare?
Il suo segretario e la sua dama di compagnia la vorrebbero riportare a Parigi, ma lei insiste per farsi costruire una specie di papale sedia gestatoria in modo da poter farsi portare al fronte a tenere degli spettacoli per i soldati francesi.
Avrà un grande successo, e i giornali riprenderanno a parlare di lei: vorrebbe tanto un’offerta di ritornare sulle scene – perchè i drammaturghi che bussavano continuamente alla sua porta, implorandola di portare al successo i loro lavori non si decidono adesso a scrivere un testo per una donna con una gamba sola?
L’unica offerta che le arriva è dall’America: le si offre un tour in qualità di stella in un circo: dopo i leoni – appunto – e prima degli elefanti.
Accetterà?
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