Considerata una delle commedie più importanti del Novecento, racconta la giornata “finale” di un attore, un grande interprete di “Re Lear” sulla scena, ma nella vita seduttore invecchiato. Lo affianca un “servo di scena” – aiutante, vestiarista tuttofare – che rappresenta l’irrazionalità dell’amore, della tenacia, della dedizione. Tutto questo mentre le bombe tedesche stanno martorizzando le città inglesi nel ’42. E’ un grande inno all’amore per il teatro, all’illusione che la civiltà possa sconfiggere le forze oscure della guerra che incombe tutto intorno…oggi come ieri.
Nell’edizione cinematografica, i protagonisti erano Albert Finney e Ton Courtenay.
In Italia è stato presentato per la prima volta da Gianni Santuccio e Umberto Orsini, per la regia di Gabriele Lavia. Altre belle edizioni sono state quelle di Turi Ferro e Piero Sammataro (regia di Guglielmo Ferro), di Nando Gazzolo e Pietro Longhi (regia Silvio Giordani), di Franco Branciaroli e Tommaso Cardarelli.
Siamo in Inghilterra, durante la seconda guerra mondiale. I bombardamenti non arrestano l’ attivita’ di una compagnia che propone i piu’ famosi capolavori di Shakespeare. Stasera tocca a Re Lear; ma il primo attore, sir Roland, ha avuto un collasso, e lo spettacolo verrebbe sospeso se non fosse per le infinite risorse di pazienza e di humour del suo fedele “servo di scena” (il termine inglese dresser, equivarrebbe piu’ precisamente al nostro “vestiarista”, ma l’ autore della traduzione, Masolino D’ Amico, ha giustamente optato per un vocabolo meno esatto e piu’ suggestivo). E’ lui, Norman, a rincuorare il vecchio, a ridargli la sicurezza perduta, oltre ad aiutarlo, come di consueto, a truccarsi e vestirsi.
E’ dunque per merito di Norman che la tragedia va in scena e che sir Roland vi ottiene, recitando in modo piu’ toccante del solito, un particolare successo. Ma non ci saranno, per il “Servo di scena”, ne’ riconoscimenti ne’ gratitudine. Durante l’ intervallo, in preda a oscuri presentimenti, sir Roland da’ lettura di una sorta di testamento in cui nomina e ringrazia tutti, da Madge, la direttrice di scena, a Milady, la moglie attrice all’ ultimo degli attrezzisti; tutti, tranne Norman. E quando, finito lo spettacolo, il vecchio e’ stroncato da un nuovo e definitivo collasso, a Norman non resta che rifugiarsi in un finto, doloroso cinismo e reclamare a gran voce, come Sganarello alla morte di Don Giovanni, la sua paga arretrata…
ALCUNE EDIZIONI ITALIANE:
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non riesco a trovare il testo, per piacere mi può dire cosa devo fare? Grazie
vorrei rappresentare questo testo se riesco a trovarlo
Vorrei leggere il testo di servo di scena, ma non riesco a trovarlo, mi potete dare delle indicazioni?
Grazie
Qualcuno ha trovato il testo? Non riesco a trovarlo nemmeno io ! HElp Grazie
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