E’ l’adattamento teatrale di un noto romanzo di Vitaliano Brancati.
La vicenda si apre con il ritorno da Roma nella natia Nataca dello scrittore Leonardo Barini, colpito da indefiniti malesseri. Dovrebbe fermarsi solo per un breve periodo, ma la partenza viene continuamente rimandata: Leonardo precipita in una accidiosa attesa del ritorno della “luce” nella sua vita e nemmeno l’amore di una donna, Lisa Careni, riesce a scuoterlo.
Immersi nell’atmosfera immobile e abulica di una città di provinciale e disanimata – la Catania-Nataca degli anni ’30 – gli annoiati protagonisti del romanzo – Leonardo e i suoi amici Rodolfo, Giovanni, Filesi, Neri, Lisa… – si arrendono all’imperativo di “ammazzare il tempo” fra passeggiate, scherzi, malumori, desideri di evasione, defaticanti pratiche alimentari e vaghe fantasticherie erotiche.
In questa città, trappola e madre, paesaggio incantato e sede di affetto radicati e inestirpabili, un’illusoria ventata di novità è introdotta dall’arrivo di uno “straniero”, Buscaino, che lancia il progetto della costruzione di una torre panoramica assurgendo a emblema di rinnovamento.
Dopo mille intoppi e disavventure esilaranti, dopo più di dieci anni, la torre è finalmente pronta, ma un colpo di scena fa fallire il progetto, velleitario monumento all’inutilità: nulla può cambiare nella nera città ai piedi del vulcano.
Aggiungi Commento