L’equipaggio di una piccola base di ricerca su Plutone è fortemente preoccupato: le apparecchiature sono a posto, ma tutte le comunicazioni con la Terra sono interrotte da… difficile dire da quanto, perché l’orologio centrale, regolato sull’Ora Universale Terrestre va avanti e indietro, si ferma, lampeggia cifre insensate. In più, alcuni membri dell’equipaggio iniziano a vedere una bambina fuori dalla finestra e poi anche all’interno della base. Al posto della bocca ha una grossa cicatrice a forma di X.
Mentre muoiono uno dopo l’altro, oltre al senso del tempo perdono anche la certezza delle proprie identità, delle storie che sembravano appartenergli, definendoli, della loro biografia, età, status. I piani temporali si confondono sempre più confluendo l’uno nell’altro, consumando nuove possibilità di ruoli e relazioni finché tutto quello che rimane, oltre ai ricordi a cui aggrapparsi di una Terra non ancora devastata dalla mano dell’uomo, è il bisogno di essere amati fino all’ultimo respiro.

Il testo è disponibile nella traduzione di Marco M. Casazza.

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