Nel 1986 il copione di Circe & Bravo arrivò sulla scrivania di Harold Pinter, che volle immediatamente farne la regia. Lo spettacolo andò in scena allo Hampstead Theatre di Londra il 5 Giugno 1986, con Faye Dunaway nel ruolo di Circe.
Faye Dunaway – Circe
Circe, nome in codice per la First Lady d’America, è obbligata a ritirarsi a Camp David e a rimanervi sotto il controllo dell’agente Bravo.
Si tratta praticamente di un rapimento, e non è chiaro se Bravo debba proteggerla, liquidarla, o spingerla al suicidio: l’unica cosa certa è che i suoi superiori, fra cui lo stesso Presidente, vogliono impedire che Circe si metta in contatto con la stampa. E Bravo si attiene agli ordini che ha ricevuto.
Circe sa che non si può fidare di nessuno: persino il cibo che c’è nel suo appartamento potrebbe essere avvelenato. L’unica cosa sicura è la vodka nella bottiglia che ha portato in valigia con sé.
In un incontro serrato, Circe usa tutte le sue arti per riuscire a far breccia nella volontà (e nella psiche) di Bravo affinché lui la aiuti. A differenza della maga di cui porta il nome, Circe non vuole tramutare Bravo in un porco, ma anzi, vuole riportarlo ad essere un uomo.
In un crescendo di tensione, scopriamo quanta follia regni dietro la facciata del potere – e che ciò che Circe vorrebbe rivelare, in modo da riuscire forse ad impedirlo, è che il Presidente ed i suoi accoliti, dalla sicurezza dei loro bunker all’interno delle montagne, stanno per far scoppiare la terza guerra mondiale per ripulire il mondo dalla troppa popolazione e dalle troppe razze.
Ma non c’è più nulla che Circe possa fare, tranne nominare, come in una litania, i nomi delle testate nucleari pronte sulle rampe di lancio…
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