L’opera di Howard Barker, Giuditta: la separazione dal corpo, è indicativa di uno stile postmoderno di tragedia che frattura sia la narrativa sia il personaggio in rivolta contro la rappresentazione per simulacri che i media fanno del corpo e del comportamento umano in una società che ci controlla costantemente.
Il racconto biblico è ben noto: Nabucodonosor affida al suo generale Oloferne la campagna d’occidente contro gli israeliti, i quali, dopo 34 giorni di assediamento, ridotti allo stremo per fame e sete, vorrebbero arrendersi. Quando Giuditta, ricca vedova, bella, giovane e di indiscussa virtù, viene a saperlo, decide di vestirsi in gran pompa e di presentarsi ad Oloferne con la sua serva e con doni, fingendo di essere venuta a tradire i suoi. Ma il reale intento di Giuditta, è quello di uccidere il generale.
Partendo dallo stesso presupposto della storia biblica, Howard però, si discosta da quella, rappresentando una Giuditta che, nel dialogo/scontro con Oloferne, scopre di avere, nei confronti del generale, una grande attrazione, sia fisica che sentimentale. La seduzione di Giuditta diventa quindi reale, lei desidera veramente possedere Oloferne, ma il personaggio della serva, presente tutto il tempo, la osserva, la giudica e la riporta anche al suo intento iniziale. Ma ne varrà la pena?
Il testo ha un linguaggio denso e poetico che si compone sia di alta cultura sia di gergo di strada, creando una lingua ibrida che è quasi shakespeariana nei suoi ritmi. Nella struttura, la pièce non segue un arco di costruzione lineare che si conclude con un messaggio, ma ha digressioni e pause in cui i personaggi vengono posti in momenti di crisi.
Giuditta rappresenta il doppio intento di Barker nel suo lavoro per mostrare, attraverso il personaggio, non solo una rivolta della carne contro l’ordine sociale, ma la ribellione dell’interprete contro la forma teatrale e la teoria Stanslavskiana.
Il testo è del 1992 ed è stata rappresentato più volte e sempre con grande successo in molte parte del mondo, tra cui l’Inghilterra, la Francia, l’Australia e la Germania.
Cast: 2D + 1U
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