In una casa situata poco all’esterno di una cittadina, tra la chiesa ed il cimitero, Sophie, 38 anni, prepara una torta di compleanno assieme alla sorella Minnie.
La loro matrigna, Ma, seconda moglie del defunto padre, giace a letto, debole e malata, e si preoccupa che i preparativi per il festeggiamento di Babe, la sua figlia più giovane, procedano a dovere. Intanto discorre di inezie con Tommie l’altro suo figlio legittimo, un ragazzo mentalmente ritardato che la madre istruisce su come comportarsi quella sera.
I preparativi della festa sono alternati dai discorsi di Sophie e Minnie, le quali si confessano l’odio che nutrono nei confronti di Babe da quando ella, dodici anni prima, fece ciò che fece, gettando una tale vergogna sulla loro famiglia, che da quel momento era stata evitata da ogni brava persona: è colpa di Babe se le due donne sono rimaste zitelle!
Sophie confida allora a Minnie i sospetti che oramai da tempo nutre sulla vera essenza di Babe. Da vari indizi, si è convinta che Babe sia morta dodici anni or sono, e che sia il suo spettro a venirle a trovare, una volta l’anno, il giorno del suo compleanno.
Minnie e Sophie si accordano su cosa fare per liberarsi per sempre da quell’odiosa presenza.
Intanto Ma ha un incubo: ha sognato di morire e che il suo spirito, volteggiava per la stanza e poi per il giardino, mentre lei vedeva e sentiva cose che, in vita, non aveva mai percepito così chiaramente. Si rende conto che oramai non manca molto al suo momento e promette a Tommie che gli rimarrà sempre e comunque accanto per proteggerlo.
Alle cinque esatte Minnie e Sophie stanno tenendo d’occhio le due porte di ingresso della casa, chiuse, e sono sedute al tavolo da pranzo con Tommie quando Babe appare dentro alla casa e le saluta.
Sophie mette Babe alla prova: le chiede di restare fino all’indomani, per vederla alla luce del sole, la forza invano a mangiare la torta, a soffiare le candeline o a indossare i suoi regali di compleanno… Babe non fa nulla di tutto ciò, resta gentile, ma appena può scappa per andare in camera della mamma a salutarla.
Quando ritorna, le sorellastre la aggrediscono verbalmente , rinfacciandole di essere la causa della loro infelicità. Vorrebbero obbligare Babe a inginocchiarsi e a giungere le mani per chiedere perdono a Dio dei suoi peccati: solo così potrà essere liberata dalla sua condanna al vagare eterno, solo così sarà libera di raggiungere la pace. Ma Babe non capisce, e non vuole; quella è la sua casa e a quel luogo lei appartiene.
L’azione è interrotta dalle urla di Tommie che, andato da Ma per chiederle di aiutare Babe, la aveva trovata… morta!
Le donne vanno nella stanza della matrigna, verificano la sua morte, si accordano sul da farsi. Minnie trova, assieme al certificato di nascita, anche il testamento di Ma, che lascia la casa e tutti i suoi beni a Tommie solamente. Sophie e Minnie, sconvolte dalla rabbia, decidono di bruciare il testamento, ‘chè nessuno lo veda, ma Babe riesce a rubarlo e, quando Sophie sta per picchiarla per riaverlo, il campanello suona e Babe riesce a fuggire da Tommie e gli dà il testamento, raccomandandogli di consegnarlo al curato.
Tommie è disperato dalla morte della madre, e arrabbiato per la promessa non mantenuta: la madre aveva giurato che gli sarebbe rimasta sempre accanto… Ma Babe gli spiega che la madre, quella promessa, la manterrà, basterà che lui guardi fuori dalla finestra, nella nebbia, tra gli alberi, vicino agli uccelli notturni, e potrà sentirla, forse anche vederla; e di certo lei vedrà sempre lui, il suo adorato figliolo, e lo proteggerà.
Babe se ne va, Tommie resta solo, apre la finestra e dice alla madre che quella finestra non sarà mai richiusa, così che ella, dal giardino, potrà sempre guardarlo e stare accanto a lui.
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